venerdì 30 gennaio 2015

Polenta e bruscitti

Polenta e bruscitti
E’un piatto tipico della cucina bustocca che viene servito con polenta oppure anche con purè.
immagine tratta da informazioneonline.it

I bruscitti sono “ briciole di carne “ formate da parti di carne di manzo dura, muscolosa, cartilaginea come il tampetto,  il Fustello, il Cappello del prete che vengono tagliate con un coltello ben affilato sino alle dimensioni di un fagiolo e che richiedono una lunga cottura.

http://www.magisterodeibruscitti.it/

Nel 1975 è stata fondata un’associazione con sede a Busto Arsizio chiamata: “ Magistero dei Bruscitti da Busti Grandi “ che ha lo scopo di diffondere la cucina rustica bustocca. La ricetta originale è depositata presso il Notaio Franco Rossi di Parabiago.


INGREDIENTI:
- Carne bovina: 1 kg di polpa di reale e 1 Kg di cappello del prete
- Burro: 100 gr
- Lardo a fette: 45 gr
- Pepe e sale: (q.b.)
- Semi di finocchio selvatico
- Aglio: 1 spicchio
- Vino rosso: 200 ml

PROCEDIMENTO :
1. Eliminate il grasso in eccesso dalla carne e poi tagliatela a pezzetti grandi circa 1/2 cm. 
2. Riducete a striscioline sottili anche il lardo e, in un sacchettino di garza o in un portaspezie, mettete i semi di finocchio e l’aglio. 
3. Chiudete poi il sacchetto utilizzando un po’ di spago o alcuni stuzzicadenti.
4. A questo punto, in una padella fate sciogliere per bene il burro e il lardo, unite poi la carne e il sacchettino di spezie e aggiustate di sale e pepe. Coprite il tutto con un coperchio e fate cuocere la carne per almeno 2 ore a fiamma bassa. Ricordate di mescolare di tanto in tanto.
5. Per preparare la polenta, fate bollire un po’ di acqua salata, aggiungete un cucchiaio di olio e, raggiunto il bollore, unite anche la farina a pioggia. Ricordate di mescolare continuamente il composto con la frusta.



Quando la carne si sarà ben ammorbidita, estraete il sacchetto con le spezie, alzate la fiamma e sfumate con del vino rosso ben corposo. 
Proseguite la cottura per altri 5 minuti e disponete i bruscitti in un piatto da portata accompagnandoli con un po’ di polenta e alcune fette di pane abbrustolito

La cucina tradizionale raccontata da nonna Anna

Le ricette di nonno Luciano

Dalla voce di nonno ecco tre ricette tradizionali della nostra zona.



giovedì 29 gennaio 2015

....Grazie a.....

Questo progetto vede tanti protagonisti, a tutti loro va il nostro grazie.
Innanzitutto....

GRAZIE a ognuno dei ragazzi, autori di interviste, racconti, foto, spot, ricerche.......

GRAZIE alle mamme del progetto "Donne e minori" che si sono prestate ad essere autrici, che hanno condiviso con noi i ricordi di terre lontane.......

GRAZIE a Rosy e che ci hanno seguito e appoggiato in questo progetto, aiutandoci a lavorare con le mamme.

GRAZIE  Cinzia e a tutte le volontarie del progetto "Donne e minori" che hanno partecipato alla stesura dei nostri racconti, aggiungendo i loro ricordi.

GRAZIE a tutti i nonni che hanno prestato al voce (dialettale) ai tempi che furono.

I gusti altrui: dalla Serbia



Ricordo tutti i pranzi con la mia famiglia, nei giorni di festa, quando eravamo tutti insieme. C’era tanta euforia il giorno prima, quando si preparava tutto per la festa, per accogliere gli ospiti.


Anche oggi, il 12 luglio è la nostra festa, del santo del mio paese. Io torno sempre tre giorni prima della festa, aiuto mia mamma a preparare i dolci e tutte le cose per gli ospiti. Io faccio sempre le decorazioni per la tavola. In questo giorno io sono tanto contenta perché ritrovo le persone care dopo un anno.
 
Jelena

mercoledì 28 gennaio 2015

Le insegne insegnano: il volto contemporaneo di Busto Arsizio

Basta fare un giro fra e vie della nostra città per capire quanto è cambiato il nostro rapporto con il cibo.

Iniziamo dall'alimento più semplice al mondo...il pane.

Prima,se si voleva mangiare il pane, lo si  faceva in casa; oggi,invece, camminando per le strade, possiamo trovare vari panifici, anche storici.

 

Qualche decennio fa le pasticcerie erano molto rare perché i dolci si mangiavano solo durante le occasioni speciali e si facevano in casa.



Stessa sorte è capitata alla la frutta, anche se ormai persino i fruttivendoli diminuiscono e aumenta l'abitudine di comprare la frutta e la verdura nei supermercati. 

Degli esercizi del tutto sconosciuti ai nostri nonni e che si sono sviluppati in questi ultimi anni sono le yogurterie,le kebabberie e i ristoranti cinesi. 

La nostra voglia di "esotico", "diverso", "sfizioso" non ha limiti, grazie anche agli immigrati che ci hanno portato il loro cibo.

 

I bar erano chiamati anche circoli e, un tempo, erano frequentati quasi esclusivamente dagli uomini il venerdì sera, quando finiva la settimana di lavoro; 

da cosahoimparatooggi.it

adesso invece ogni via ha il suo bar, in cui si va per la colazione, l'aperitivo, il caffè e di certo non c'è distinzione fra clienti uomini e donne.

Anche i supermercati sono un'invenzione moderna: fino a qualche decina di anni fa c'erano solo i piccoli negozi dove si compravano solo certi tipi di alimenti, (le latterie, i macellai....) oppure la "bottega" in cui si trovava di tutto un po'. Erano locali a conduzione familiare.

da lavecchiacittadibusto.blogspot.com

Ora ci sono centri commerciali con decine di negozi all'interno e tanti servizi.

Ai tempi dei nostri nonni,in Lombardia la pizza non era un piatto tradizionale, figuriamoci pensare alle pizzerie!!! E quanto suona strano a noi definire "straniera" la pizza?? Quello che oggi è considerato il piatto nazionale italiano era esotico per un lombardo come oggi per noi la pita o lo zaziki!!

Anche a Busto oggi è facile percepire la globalizzazione: basti pensare a brand come Mc Donald’s o Coca Cola presente con una sede commerciale in città. 

Non c'è dubbio, il volto commerciale della nostra città è cambiato, ma riflette i mutamenti della popolazione, non solo delle mode e dei gusti.

sabato 17 gennaio 2015

La tavola di oggi: gli gnocchi di nonna Ina



Gli gnocchi di patate sono una pietanza che si consuma abitualmente anche ai giorni nostri, magari non proprio fatti in casa ma acquistati confezionati. Possono essere più o meno buoni a seconda della marca che si sceglie ma non saranno mai come gli gnocchi che faceva la mia nonna Ina perché quelli contenevano un ingrediente segreto, erano fatti con amore componente fondamentale di ogni ricetta ben riuscita. 
da gliallozafferano.it

Ricordo, ricordi: il cibo è anche questo. Ricordo la mia nonna Ina che nella cucina della casa di campagna, preparava gli gnocchi di patate.

Dapprima sceglieva le patate che dovevano essere rigorosamente gialle e poi dopo averle lessate le liberava dalla loro buccia divenuta una sottile pelle. 

Poi, ancora calde, le schiacciava con lo schiacciapatate e aggiungeva sale e uova. Ne faceva una palla e creava sulla spianatoia tanti rotolini che andava a tagliare in pezzetti di misura regolare. 

La parte che però ricordo con un sorriso nel cuore è il gesto che compiva abilmente, utilizzando una grattugia rovesciata, nel passare ogni singolo pezzetto e ottenere il classico gnocco con quelle piccole protuberanze in superficie e concavo all’interno. 

Ricordo il marmo del tavolo della cucina che si andava riempiendo piano piano di questi piccoli gnocchi apparentemente uguali ma in realtà diversi tra loro perché fatti a mano. 

Ricordo il profumo delle patate calde schiacciate e l’acqua che stava per bollire, gli gnocchi che piano piano venivano a galla quasi a volersi mostrare in tutta la loro bellezza e gustosità.


Anche questo era mia nonna, che ha vissuto una vita lunga e si è spenta a 99 anni lasciandomi tante storie e aneddoti legati alla sua lunga vita.



Elena